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RAOUL
VANEIGEM Ovunque viene elusa la questione posta dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dal predominio dell'ordine mercantile sull'essere umano. Per quale disprezzo di sč le persone continuano ad inginocchiarsi e a subire la sorte deprolevole in cui si dibattono impantanandosi sempre pił? Per quale rifiuto del proprio piacere, per quale gusto del sacrificio e della morte si appresta ad incamminarsi verso l'annullamento, con le migliori ragioni del mondo, in una storia di rumore e furore, dove ogni volta la desolazione risulta vittoriosa? Sono le vittime consenzienti a creare le vocazioni da boia. Non esistono popoli martiri, ci sono solo uomini rassegnati alla schiavitł volontaria. E finchč non ne usciranno, armati finalmente dei loro desideri di vita, Stalin potrą marcire tranquillo.
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RAOUL
VANEIGEM Pagg. 196, illustrato, € 11,40 Il libero spirito è stato uno dei movimenti ereticali tra i più sovversivi e radicali mai apparso nell'ultimo millenio. Per alcuni il libero spirito ha lasciato ai movimenti rivoluzionari moderni - ed in particolare agli anarchici - molte delle idee e stili di vita perfettamente operanti. Un filo rosso lega i nomadi e clandestini begardi, odiati e cacciati dal potere civile ed ecclesiastico, agli uomini liberi della nostra epoca, che mal sopportano ed infrangono le regole morali e materiali dell'attuale siocietà. L'opinione di Hakim Bey è che questo sia il miglior libro sino ad oggi disponibile sul libero spirito. Il testo, inoltre, è un'analisi che guarda oltre le origini della religione, svelandone in pieno il carattere autoritario ed oppressivo, alla storia e soprattutto al presente.
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RAOUL
VANEIGEM Pagg. 48, € 2,60 Quando le scuole
dell'obbligo e quelle superiori si comportano come delle imprese e gli
allievi sono trattati come dei clienti, incitati non ad apprendere ma
a consumare, è salutare ricordare che l'educazione appartiene alla
creazione dell'uomo, non alla produzione di merci. Lontano dalle critiche
riduttrici del sistema educativo, l'autore del Trattato di saper vivere
ad uso delle giovani generazioni e del Libro dei piaceri, per
citare alcune tra le sue opere più note, studia e denuncia l'alienazione
che si impadronisce degli studenti e degli insegnanti e mostra ciò
che la scuola potrebbe essere: un luogo di autonomia, di sapere e di creazione.
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RAOUL
VANEIGEM Pagg. 32, € 1,80 C'è sicuramente un certo piacere nel non esserci per nessuno, nel volersi di un'assoluta nullità lucrativa, nel testimoniare tranquillamente della propria inutilità sociale in un mondo dove un identico risultato è ottenuto attraverso un'attività nella maggior parte dei casi frenetica. Il lavoro ha snaturato la pigrizia. Ne ha fatto la sua puttana nello stesso momento in cui il potere patriarcale vedeva nella donna il riposo del guerriero. La pigrizia è godimento di sé oppure non esiste. Non abbiate nessuna speranza che vi sia accordata dai vostri signori o dai loro dei. Ci si arriva come il bambino per una naturale inclinazione a cercare il piacere e a mettere da parte ciò che lo contraria. Nessuno
può assicurare la propria felicità (e con più
facilità la propria sventura) se non egli stesso. Vale
per i desideri ciò che vale per la materia prima da cui
l'alchimista cerca di ricavare la pietra filosofale. Costituiscono
i propri fondi e non se ne può estrarre ciò che
vi si trova. |
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RAOUL
VANEIGEM Pagg. 176, € 1,80 «L'idea
e il sentimento di crisi dominano oggi le preoccupazioni di tutti.
Benché il carattere di questa crisi resti confuso, appare
in maniera sempre più netta che la crisi non colpisce
solo l'economia planetaria, ma che essa modifica anche la struttura
tradizionale della società, porta un colpo severo alle
ideologie politiche, svalorizza le virtù patriarcali,
ridicolizza le diverse forme di autorità. Ai viventi precisa la frontiera sulla quale si affrontano ormai una civiltà moribonda ed una civiltà nascente». R. V. |