VANEIGEM

 


RAOUL VANEIGEM
Lettera di Stalin ai suoi figli riconciliati.
Pagg. 57, € 2,60
Nautilus

Ovunque viene elusa la questione posta dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dal predominio dell'ordine mercantile sull'essere umano. Per quale disprezzo di sč le persone continuano ad inginocchiarsi e a subire la sorte deprolevole in cui si dibattono impantanandosi sempre pił? Per quale rifiuto del proprio piacere, per quale gusto del sacrificio e della morte si appresta ad incamminarsi verso l'annullamento, con le migliori ragioni del mondo, in una storia di rumore e furore, dove ogni volta la desolazione risulta vittoriosa? Sono le vittime consenzienti a creare le vocazioni da boia. Non esistono popoli martiri, ci sono solo uomini rassegnati alla schiavitł volontaria. E finchč non ne usciranno, armati finalmente dei loro desideri di vita, Stalin potrą marcire tranquillo.

 

 

 

 RAOUL VANEIGEM
Il movimento del libero spirito.
Indicazioni generali e testimonianze sugli affioramenti della vita alla superficie del medioevo, del rinascimento e incidentalmente della nostra epoca.

Pagg. 196, illustrato, € 11,40

Il libero spirito è stato uno dei movimenti ereticali tra i più sovversivi e radicali mai apparso nell'ultimo millenio. Per alcuni il libero spirito ha lasciato ai movimenti rivoluzionari moderni - ed in particolare agli anarchici - molte delle idee e stili di vita perfettamente operanti. Un filo rosso lega i nomadi e clandestini begardi, odiati e cacciati dal potere civile ed ecclesiastico, agli uomini liberi della nostra epoca, che mal sopportano ed infrangono le regole morali e materiali dell'attuale siocietà. L'opinione di Hakim Bey è che questo sia il miglior libro sino ad oggi disponibile sul libero spirito. Il testo, inoltre, è un'analisi che guarda oltre le origini della religione, svelandone in pieno il carattere autoritario ed oppressivo, alla storia e soprattutto al presente.

 RAOUL VANEIGEM
Avviso agli studenti

Pagg. 48, € 2,60

Quando le scuole dell'obbligo e quelle superiori si comportano come delle imprese e gli allievi sono trattati come dei clienti, incitati non ad apprendere ma a consumare, è salutare ricordare che l'educazione appartiene alla creazione dell'uomo, non alla produzione di merci. Lontano dalle critiche riduttrici del sistema educativo, l'autore del Trattato di saper vivere ad uso delle giovani generazioni e del Libro dei piaceri, per citare alcune tra le sue opere più note, studia e denuncia l'alienazione che si impadronisce degli studenti e degli insegnanti e mostra ciò che la scuola potrebbe essere: un luogo di autonomia, di sapere e di creazione.
«Noi siamo nati, diceva Shakespeare, per camminare sulla testa dei re. I re e i loro eserciti di boia sono ormai polvere. Imparate a camminare da soli e sfiorerete coi piedi quelli che, nel loro mondo che muore, non hanno che l'ambizione di morire con lui».

 RAOUL VANEIGEM
Elogio della pigrizia affinata

Pagg. 32, € 1,80

C'è sicuramente un certo piacere nel non esserci per nessuno, nel volersi di un'assoluta nullità lucrativa, nel testimoniare tranquillamente della propria inutilità sociale in un mondo dove un identico risultato è ottenuto attraverso un'attività nella maggior parte dei casi frenetica.

Il lavoro ha snaturato la pigrizia. Ne ha fatto la sua puttana nello stesso momento in cui il potere patriarcale vedeva nella donna il riposo del guerriero. La pigrizia è godimento di sé oppure non esiste. Non abbiate nessuna speranza che vi sia accordata dai vostri signori o dai loro dei. Ci si arriva come il bambino per una naturale inclinazione a cercare il piacere e a mettere da parte ciò che lo contraria.

Nessuno può assicurare la propria felicità (e con più facilità la propria sventura) se non egli stesso. Vale per i desideri ciò che vale per la materia prima da cui l'alchimista cerca di ricavare la pietra filosofale. Costituiscono i propri fondi e non se ne può estrarre ciò che vi si trova.

 RAOUL VANEIGEM
Ai viventi. Sulla morte che li governa e sull'opportunità di disfarsene

Pagg. 176, € 1,80

«L'idea e il sentimento di crisi dominano oggi le preoccupazioni di tutti. Benché il carattere di questa crisi resti confuso, appare in maniera sempre più netta che la crisi non colpisce solo l'economia planetaria, ma che essa modifica anche la struttura tradizionale della società, porta un colpo severo alle ideologie politiche, svalorizza le virtù patriarcali, ridicolizza le diverse forme di autorità.
Il mondo rimasto senza fiato per un'usura progressiva aspettava una rivoluzione e invece si annuncia una maturazione. E sulle rovine ingombranti del lavoro, del denaro, del credito politico, dell'autorità, spuntano altri valori che annunciano un'umanizzazione della natura in generale e della natura umana in particolare, lasciando intravvedere la fine di un'epoca e le primizie di un nuovo stile di vita.

Ai viventi precisa la frontiera sulla quale si affrontano ormai una civiltà moribonda ed una civiltà nascente». R. V.