L\'inchiesta del giudice Maurizio Laudi sui \'Lupi grigi\' è definitivamente chiusa.
Due morti in carcere - Baleno e Soledad, nessun \'gruppo terroristico\' e i lavori del TAV in Valsusa che vanno avanti.
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C\'è altro da dire?
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Gli articoli dei giornali locali:
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http://www.torino.repubblica.it/archivio/20021121/cronaca/08acuti.html
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Attentati antiTav, tre anni e dieci mesi I compagni: \"Cade un teorema, resta l\'ingiustizia\". Non tornerà in carcere
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Sconto a Pelissero \\\\\\\"Non fu sovversione\\\\\\\"
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MEO PONTE
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Tre anni, dieci mesi e quindici giorni di carcere per Silvano Pelissero, l\\\\\\\'anarchico accusato di una serie di attentati messi a segno nel 1997 in Val di Susa contro impianti e cantieri dell\\\\\\\'Alta Velocità. Questa la condanna riformulata ieri dai giudici della Corte d\\\\\\\'Appello dopo che la Corte di Cassazione, qualche mese fa, aveva cancellato l\\\\\\\'accusa di associazione sovversiva che in primo grado era costata all\\\\\\\'imputato una pena di sei anni e un mese. I giudici hanno comunque ritenuto valide le altre accuse, compresa quella relativa all\\\\\\\'incendio nel comune di Caprie. Pelissero non tornerà in carcere: dal giorno del suo arresto, avvenuto nel marzo \\\\\\\'98, ha infatti passato quasi quattro anni in prigione.
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Ad attendere la sentenza, ieri mattina. davanti al Palazzo di giustizia che fu devastato nella manifestazione dei centri sociali dell\\\\\\\'aprile del \\\\\\\'98, c\\\\\\\'erano una quarantina di anarchici per un presidio di solidarietà a Pelissero. Già il giorno prima una cinquantina di loro aveva consegnato alla caserma dei carabinieri un megalibro di gommapiuma dal titolo «Dossier Ros, rispedito al mittente». E ieri, in un comunicato, gli anarchici dell\\\\\\\'Asilo Okkupato hanno ribadito: «La riduzione della condanna a Silvano è la dimostrazione che persino nel palazzo di giustizia di Torino nessuno crede più ai teoremi forcaioli... Contro gli anarchici sono da tempo imbastite montature poliziescogiudiziarie come l\\\\\\\'affare Ros Marini... Il tribunale ha comunque assolto alla sua funzione di sancire un\\\\\\\'ingiustizia. Come previsto la condanna è stata calcolata perché combaciasse con quanto Silvano aveva già scontato e gli rimane da scontare».
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La sentenza della Cassazione che ha annullato l\\\\\\\'accusa di associazione sovversiva è stata acquisita (per sostenere il contrario) agli atti del procedimento che a Cosenza ha portato all\\\\\\\'arresto di 20 no global. L\\\\\\\'indagine sugli attentati in Val di Susa però aveva ben poco a che spartire con quella della Procura cosentina. Silvano Pelissero, Edoardo Massari e Maria Soledad Rosas, controllati da tempo, furono arrestati dopo la scoperta di una microspia nell\\\\\\\'auto del primo che era il personaggio più misterioso e sospettato di essere in contatto con i «Lupi grigi» autori di alcuni attentati alla Tav. La morte di Massari, suicida in carcere, seguita poco tempo dopo da quella di Maria Soledad Rosas, impiccatasi nella comunità di Benevagienna dove era agli arresti domiciliari, scatenò la protesta dei ragazzi dei centri sociali e in un periodo di grandissima tensione.
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In realtà ancora oggi la morte di Edoardo Massari e soprattutto quella di Maria Soledad Rosas (che, la sera prima di impiccarsi, ricevette la visita di alcuni amici torinesi) sono ancora avvolte nel mistero. Come resta nebuloso il ruolo in tutta la vicenda di Silvano Pelissero, sino a quel momento del tutto sconosciuto come anarchico ed addirittura ritenuto un militante dell\\\\\\\'estrema destra.
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http://www.lastampa.it/EDICOLA/sitoweb/Torino_cronaca/art2.htm
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Del 21/11/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 15)
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SILVANO PELISSERO ERA COINVOLTO NEI SABOTAGGI IN VAL DI SUSA CONTRO LA TAV
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Nessuna eversione, pena dimezzata allo squatter
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La Cassazione aveva stabilito che la grave imputazione non stava in piedi
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Il fantasma dell´inchiesta di Cosenza sul movimento No-global è aleggiato a lungo ieri mattina al Palazzo di Giustizia. Mentre al di fuori dell´edificio una quarantina di squatter inscenava una manifestazione di protesta, nell´aula della Corte d´Appello si svolgeva l´ennesimo procedimento a carico di Silvano Pelissero, 41 anni, l´anarchico di Bussoleno arrestato nel `98 con l´accusa di aver fatto parte dei “Lupi grigi”, la banda terroristica che ha compiuto una lunga serie di piccoli attentati in Valle di Susa. Il nuovo processo si è reso necessario dopo che la Corte di Cassazione, nel novembre dello scorso anno, ha respinto la condanna di appello (6 anni e un mese di reclusione) non ritenendo fondata la tesi che accusava l´imputato di aver agito con finalità eversive. Così i nuovi giudici d´appello, presieduti da Alberto Oggè, hanno riformulato la pena abbassandola a 3 anni e 10 mesi di carcere, in pratica lo stesso periodo già scontato da Pelissero fra custodia cautelare e arresti domiciliari. All´anarchico valsusino è stata invece confermata l´interdizione per cinque anni dai pubblici uffici e gli è stata inflitta una multa di mille euro. L´accusa, sostenuta dal sostituto procuratore generale Rapetti, aveva invece chiesto una condanna a 4 anni e 4 mesi di carcere. Soddisfazione da parte dell´avvocato Simonetta Crisci, il legale di Roma che aveva già assistito Pelissero per il ricorso in Cassazione: “La Corte d´Appello ha preso atto del pronunciamento della Cassazione che ha escluso le finalità eversive e terroristiche dei reati che vengono contestati al mio cliente. E´ stato così smontato il teorema dei carabinieri del Ros e della Procura di Torino, che avevano ipotizzato l´esistenza di un´associazione terroristica che avrebbe compiuto gli attentati per \\\\\\\"sollevare\\\\\\\" la popolazione della Valsusa. Un´assurdità che l´anno scorso è stata pienamente sconfessata dalla sentenza della Suprema Corte”. Nessun commento da parte della Procura. Dicevamo dello spettro dell´inchiesta cosentina. Il legale di Pelissero ha infatti rivelato che negli atti della Procura di Cosenza viene citata “a contraris” la sentenza della Cassazione sui fatti della valle di Susa. In pratica i magistrati calabresi ribadiscono di non essere d´accordo sull´impostazione della Suprema Corte, che riduce gli atti dei “Lupi grigi” da veri attentati terroristici contro lo Stato a semplici reati delinquenziali con “velleitarie intenzioni insurrezionali”. Inutile sottolineare che il pronunciamento della Cassazione sul caso Pelissero potrebbe invece venir usato a proprio favore dagli avvocati dei 20 “no global” arrestati nei giorni scorsi. Silvano Pelissero finì in carcere nel marzo del 1998 con l´anarchico canavesano Edoardo Massari, detto “Baleno”, e all´argentina Maria Soledad Rosas. L´indagine della Procura suscitò clamore e violente proteste dei centri sociali dell´area torinese, che sfociarono anche in episodi di violenza. La tensione raggiunse il culmine dopo il suicidio in carcere di Massari e Soledad Rosas: al funerale nel giovane anarchico vennero persino aggrediti e picchiati alcuni giornalisti. Pelissero era stato condannato in secondo grado a 6 anni e un mese di reclusione. Caduta l´accusa di associazione sovversiva, sono rimasti in piedi solo reati minori, fra cui l´incendio doloso.
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