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2003-01-23

Dichiarazione di Marco Camenisch

Dichiarazione di sciopero della fame



Dal 18.01.03 inizio uno sciopero della fame nel braccetto della tortura da isolamento totale e di deprivazione nel carcere di Thorberg, cantone di Berna, Svizzera, per un minimo di 30 giorni, a disponibilità assumendo tisane alle erbe dolcificate con miele o zucchero.

L’iniziativa è diretta contro la guerra dall’alto verso il Basso condotta per mantenere ed allargare il dominio, gli interessi ed i privilegi di una esigua minoranza sempre più esigua contro tutte e tutti ed ogni espressione di vita non asservita.

Questa guerra è condotta anche con la repressione, l’assassinio e la tortura applicate ai popoli, ai gruppi ed individui resistenti ed anzitutto si continua questa guerra anche contro le persone prigioniere comuni e della resistenza di questa guerra, torturandole ed assassinandole.

A subire il tentativo continuo e sistematico d’annientamento fisico e dell’identità individuale, sociale, politica e culturale sono in prima linea le prigioniere ed i prigionieri appartenenti ai movimenti rivoluzionari e popolari della resistenza per l’indipendenza, la liberazione, la lotta di classe ed ambientale: con l’assassinio e la tortura bianca e lenta tramite l’isolamento individuale e di piccolo gruppo, tramite la dispersione e la deportazione, tramite il rifiuto di cure adeguate o in toto per persone malate e gravemente malate ed il rifiuto di liberarle, tramite la deprivazione degli effetti e mezzi personali, la deprivazione di attività fisica ed intellettuale, tramite condizioni di vita e di detenzione invivibili, tramite l’umiliazione e la persecuzione dei familiari ed affetti solidali.

È una guerra di conquista, occupazione, genocidio, sfruttamento della vita umana, animale, vegetale e di tutta la natura nell’unica maniera possibile, quella devastante. E’ razionalizzata con il razzismo, il sessismo, la xenofobia, la gerarchizzazione tra gli umani e tra le cose del mondo, dividendo tutto mediante la scienza, fomentando la distruzione della solidarietà sociale e delle conquiste sociali popolari e proletarie, distruggendo le basi di vita e l’abbondanza nostre e delle generazioni future. La sua arma di distruzione di massa è la civilizzazione industriale e tecnologica di massa, l’arma necessaria per l’affermazione e la sopravvivenza del modello di dominio gerarchico del mondo mercantile di produzione e di consumismo della modernità del capitale.

Questa iniziativa è un segno di solidarietà con ogni espressione d’autentica resistenza contro questa guerra, le sue razionalizzazioni, i suoi aspetti, le sue cause, i suoi obiettivi a breve e medio termine contro il suo obiettivo finale.

È solidale con queste lotte dentro le galere, contro l’E-Typ turco, i braccetti della tortura FIES in Spagna, gli speciali ed il 41bis in Italia, contro tutte le sezioni di tortura e d’annientamento di “Massima Sicurezza” (in seguito “MS”) in Europa, negli USA, in “America Latina” ed ovunque. È solidale con le lotte della resistenza esterna alle carceri contro il carcere, la tortura e l’isolamento, per la difesa e la liberazione delle persone detenute della resistenza e “comuni” fino alla sparizione di tutte le mura e di tutti i recinti, d’ogni reclusione ed esclusione.

È un segno di solidarietà con le lotte radicali/rivoluzionarie contro il dominio, il militarismo, il patriarcato, la civiltà capitalistica, la gerarchia, la disuguaglianza ed ogni ingiustizia.







CONTRO IL WEF (World Economic Forum)!
SOLIDARIETÀ CON LA RESISTENZA RADICALE

CONTRO IL WEF DEI GUERRAFONDAI E PROFITTATORI DELLA GUERRA A DAVOS, DAPPERTUTTO E SEMPRE!



Questo reiterato incontro ripugnante della comunità d’interessi mondiale e servitori, dei padroni ed assassini di massa con l’aureola della santità per organizzare la loro guerra totale e la loro III Guerra Mondiale contro tutto il resto e contro quel che resta del mondo, si svolge nel mio piccolo paese d’origine dei Grigioni. Si svolge sulla pelle di chi subisce lo sfruttamento dei prigionieri, della Svizzera e sulla pelle della moltitudine sfruttata ed oppressa dei paesi di tutto il mondo. Si svolge grazie alla devota lealtà ed all’attivismo interessato dei padroni locali e dei loro apparati repressivi mano nella mano con i padroni e gli apparati repressivi di tutti i paesi. Il ridicolo pretesto per sospendere (manu militare) i cosiddetti diritti fondamentali e le ultime rimembranze dell’autodeterminazione locale dal basso è la “sovranità”, “l’ospitalità” e la “sicurezza”. Mentre in realtà si tratta di completare la privatizzazione, il dominio, lo sfruttamento fino alla devastazione nelle mani dei pochi padroni, del mio piccolo paese e di tutti i paesi del mondo con la loro gente, il loro ambiente, le loro risorse ed istituzioni!

La nostra resistenza la fa finita con il WEF se è radicale e si svolge e sviluppa nella continuità e nella solidarietà attiva, critica e reciproca tra ogni livello e metodo della lotta, poiché ogni livello e metodo è necessario ed insostituibile.

Davos è sempre e dappertutto e contro il tentennare e sperare del “POSSIBILE” si affermerà definitivamente e con facilità.

Il dialogo, la collaborazione e gli accordi con il WEF sono già una scissione in “buoni e cattivi” ed una scelta di campo che fornisce all’aureola degli assassini una forza accecante. Nel migliore dei casi farà di noi delle patetiche comparse nel teatrino dei “disobbedienti”, delle guardie bianche e degli addomesticati, dove ancora una volta i padroni possono inscenare in modo costruttivo la rappresentazione della resistenza contro se stessi.

La scissione tra “cattivi e buoni”; la condanna dei primi da parte degli ultimi in coro con la propaganda della menzogna dei media dei padroni; la condanna della controviolenza ed autodifesa necessaria dal Basso oscurando e rimuovendo le cause e la pur tanto evidente immensità e brutalità della violenza dei padroni e dei loro stati: in ultima analisi è solo una dichiarazione di lealtà con i padroni e la proprietà. È la lealtà supina e timorosa: con una violenza strutturale e crudamente sanguinaria/militare, e con la predisposizione al suo impiego, smisurata, estremista ed intimamente terroristica tipica dei padroni e dei loro stati. La lealtà con la proprietà è anche lealtà con lo sfruttamento e l’oppressione di sé stessi/e ed altrui.

È lealtà con lo sfruttamento, l’oppressione e l’annientamento delle basi di vita nostre e delle generazioni future, per il dominio, i privilegi e l’accumulo di ricchezza astratta priva d’ogni senso dei padroni sempre meno numerosi e sempre più pericolosi.

Perciò:





VIA CON QUESTO MONDO SOLO PER POCHI!

QUESTO MONDO NON È POSSIBILE, ED

UN ALTRO MONDO È NECESSARIO,

SUBITO!

Con questa iniziativa informo e protesto anche contro la continuazione della guerra del terrore dei padroni, con l’obiettivo dell’annientamento, contro il mio ambito sociale e politico solidale e con ciò anche contro la resistenza radicale e la resistenza autentica in generale, con:

1. Le deprivazioni della comunicazione, degli affetti, dell’informazione, del confronto e dell’attività sociale e politica con i procedimenti concentrati della Giudice Inquirente (GI) Claudia Wiederkehr della Proc. Di Zurigo (ZH), della Minitodt (esplico in seguito) Grigionese (GR) in Svizzera (CH) e del carcere di Thorberg, cantone di Berna (BE).

Anche ad inchiesta e determinazione giudiziaria conclusa la GI mantiene il controllo, le registrazioni, i sabotaggi ed i divieti oggettivamente infondati della corrispondenza, dei colloqui e delle telefonate. La GI tocca il fondo della infamità vietando tuttora le telefonate anche con i familiari malgrado che mia madre, per l’età molto avanzata, le malattie e la distanza non sia in grado di eseguire i viaggi per i colloqui.

La posta non strettamente familiare, se non allegata alla posta familiare sottoposta a restrizioni quantitative e tematiche, o parzialmente anche gli invii di francobolli, libri e riviste, non mi sono mai stati consegnati da parte della GI. Le telefonate sono autorizzate esclusivamente con l’ufficio della difesa.

Nel braccetto di MS c’è il divieto di macchina da scrivere, matite, gomme per cancellare, dei libri e della stampa in generale (salvo rare eccezioni) e con contenuti politici in varie lingue. Se tutta la stampa inviata dalla GI mi è consegnata è ancora incerto.

La corrispondenza tra la mia compagna e moglie italiana e me, pur essendo in una delle lingue ufficiali CH, subisce dei ritardi di 15 giorni ed oltre.

La GI C.W. è figlia dell’oligarca e capo della NOK-Axpo (compagnia elettrica e monopolio delle forniture per una grande parte della CH nonché parte importante della mafia dell’atomo CH ed internazionale) Peter Wiederkehr di Altstätten (ZH). Ho attaccato la NOK 25 anni fa nei GR nel quadro della lotta militante di classe ed antinucleare. La GI attualmente procedeva contro di me, nello stesso quadro, per accuse basate su dei fatti avvenuti 23 anni (evasione) e 13 anni (uccisione di un finanziere) fa. In Italia per oltre 10 anni prima dell’estradizione avvenuta nel 2002 e dopo 10 anni di latitanza, svolgevo regolare ed illimitata corrispondenza socio-politica con accesso senza limiti a stampa anche politica in varie lingue, facevo colloqui senza vetro e telefonate con mia madre, mio fratello e mia moglie. Di conseguenza il pretesto della collusione e dell’oscuramento è ridicolo. In Italia e nella Casa Circondariale di Pfäffikon (salvo nell’ultima nel 1 ½ mese di MS iniziale) avevo accesso a macchine da scrivere e computer.

Perciò queste deprivazioni concertate possono essere considerate come parte di una vendetta politica e personale di classe da parte della GI ed indirettamente come l’applicazione della responsabilità penale estesa alla comunità d’appartenenza e familiare come nel regime nazista e nei regimi totalitari.

Possono essere considerate il mezzo per mantenere il silenzio sulla montatura sbirresco-giudiziaria tesa alla denigrazione della mia militanza e per estensione della resistenza radicale in generale: dopo l’immediata dichiarazione, extra-legale ed ufficiale delle autorità GR e CH e dei loro mass-media, di colpevolezza, la montatura è costruita su misura con più o meno destrezza con passi investigativi anche molto distanti tra di loro mediante la costruzione, il plagio e la costruzione, con dei ricatti, alla falsa testimonianza dei testimoni, senza pur tuttavia eliminare le stridenti contraddizioni.

2. Il provvedimento della Minitodt GR (il Dipartimento costruzioni, traffico e forestale con accorporato l’ufficio per l’esecuzione delle misure e delle pene, accoppiata che ricorda vagamente l’Amministrazione Todt nella Germania nazista fino al 1945 per l’assegnazione alle industrie ed opere statali per il lavoro forzato delle persone detenute del regime) che sono “da assegnare, per l’esecuzione della pena in oggetto (8 anni e 16gg), fino a nuovo ordine nella sezione di MS del penale di Thorberg”.

La Minitodt GR, con a capo il consigliere di Stato, cioè membro del governo GR, nonché capo negoziatore del WEF – con riformiste/i provviste di auto delega del dissenso del WEF – Stefan Engler, e con il firmatario del provvedimento dell’ufficio in questione K. Prader, ovviamente è strettamente legata con il settore privato e statale della produzione elettrica e della mafia dell’atomo, e la pena su esposta ancora da espiare è parte dei 10 anni della condanna del 1981 di Coira (capoluogo GR) per i miei attacchi militanti nei GR contro la NOK / la mafia dell’atomo. Il provvedimento sorvola tra l’altro:

- le mie istanze per l’avvicinamento ai familiari nel Ticino, dove mia madre e mio fratello, domiciliati nella Valle di Poschiavo, soltanto potrebbero eseguire degli eventuali colloqui e dove anche mia moglie, domiciliata in Toscana, sarebbe costretta ad un solo giorno di viaggio invece dei 3 giorni necessari attualmente. Queste istanze sono sostenute invece dal Ministero della Giustizia di ZH tramite la CC di Pfäffikon, dove dopo 1 ½ mesi in MS sono stato collocato in regime giudiziario comune.

- l’assenza di eventi di “rilevanza disciplinare e penale” nei più di 10 anni di carcere Italiano e nei nove mesi di detenzione (fino al mio trasferimento in loco appena avvenuto) nella CC di Pfäffikon a ZH, CH.

- Il grande periodo di tempo passato, la cospicua detenzione già sofferta, le modifiche oggettive avvenute nelle premesse in generale come l’età, lo stato di salute e socialmente con una improponibilità personale di una ulteriore attività rivoluzionaria che comprende anche la militanza clandestina/armata.

- La prospettiva del “reinserimento sociale”, dopo una lunga ed efficace de-socializzazione della reclusione e della esclusione, entro l’ambito geografico, sociale e culturale di lingua italiana corrispondente a mia moglie ed a me stesso.

Va però affermato con chiarezza che, anche senza queste premesse e comunque, un provvedimento per l’isolamento totale e la deprivazione corrisponde solo alla volontà di vendetta e d’annientamento e non a ciò per cui è spacciato, cioè la “MS”, poiché questa realmente ha nulla o semmai solo molto marginalmente a che fare con la sicurezza oggettiva.

3) Un ulteriore pesante attacco alla difesa in un processo politico già sufficientemente ambiguo.

Il 20.12.2002 il mio difensore di fiducia d’ufficio B. Rambert mi voleva visitare.Il carcere insisteva che il colloquio doveva svolgersi con il vetro blindato divisorio visto che sono “MS”. Il difensore rifiutò il colloquio in queste circostanze. Una sala con il vetro divisorio e con i dispositivi di ascolto e registrazione impedisce un effettivo lavoro di difesa, orale e scritto, ed è una violazione di fatto del segreto della difesa e del diritto d una difesa adeguata.

Già in precedenza su iniziativa della GI e del vicepresidente del tribunale circondariale di ZH, Hauri, si tentava di eliminare una difesa adeguata, credibile ed efficace. Dopo di che l’Avv. B.R. era stato per anni il mio difensore di fiducia in Svizzera, all’improvviso gli è attribuito una collisione di interessi ed a me un difensore d’ufficio di turno scelto dal Sig. Hauri. Dopo il ricorso al tribunale Superiore questo ha annullato il provvedimento rinominando il mio legale di fiducia come difensore d’ufficio di mia scelta.

Durante tutta la detenzione giudiziaria in CH i colloqui con la difesa si sono svolti senza vetri divisori.

I regolamenti interni del Thorberg sulla “MS” tra l’altro prevedono di permettere le carte della difesa in cella solo in numero limitato! Questa regola per ora forse non mi è applicata solo perché attualmente ho solo una esigua mole di carte processuali appresso.

Le telefonate con la difesa le devo fare con un apparecchio mobile sulla porta della cella a blindato aperto e con le guardie in ascolto.

4) Nel penale del Thorberg la tortura bianca con l’isolamento totale e le deprivazioni è applicata con un particolare zelo ed una particolare indifferenza sadico-dettagliati. Alcuni dettagli sono già su esposti ed anche che le applicazioni della “MS” poco o nulla hanno a che fare con la sicurezza oggettiva. Sono invece misure, regole e deprivazioni prive di ogni senso se non il tormento e l’umiliazione quotidiana sistematica ed arbitraria della persona a prescindere dalle sue “premesse” e dal suo “comportamento”, con l’obiettivo principale di rappresentarla e collocarla sul massimo livello come killer psicopatico e rincretinito.

Le “misure” e “regole” sono infatti in gran parte ad altissima e esclusivo contenuto di cretinismo sadico che nel seguente lacunoso riassunto può essere illustrato e compreso in modo solo limitato.

La “esecuzione speciale della pena” nella Casa B “Di nuova costruzione” del Thorberg conta 40 posti, dei quali 32 in cella singola, in due sezioni, “sicurezza II”. La “I” è il braccetto MS con 4 celle, l’ascensore come accesso, docce, spogliatoio (ed altro/i …?). Ora siamo in due senza alcun contatto tra di noi e/o con altri detenuti. Ogni apertura degli spioncini e movimento fuori cella e fuori dal braccetto è anche con le manette ai polsi, possibilmente evitando incontri con altri detenuti. Il lato detenuti della sala colloqui è accessibile direttamente dal braccetto senza controlli corporali. Ad ogni lato del vetro divisorio sul soffitto è fissato un microfono per l’ascolto/la registrazione, dal lato visite si accede attraverso detector/radiografia (?).

Cella singola: ca 3x6m, pareti bianche, soffitto in cemento “naturale”, pavimento in catrame. Un mezzo muretto divisorio divide il cesso, lavandino ed il citofono con radio incorporata a 5 canali dal resto della cella. Porta doppia, esterno blindata ed interno a sbarre, sempre ambedue chiuse. Abbondanti stipetti in legno fissi, sedia, tavolo, tavolo da TV e branda non fissi ed in legno (falegnameria della “casa”). 2 finestre a feritoia su tutta l’altezza, una stretta ed una larga in mezzo le pale per l’areazione autonoma, una con apertura laterale ed in alto una basculante. Gli infissi molto largi fanno passare ben poca luce. Vetro blindato, esterno alle apribili una grata fine in acciaio e poi sbarre “norma”. Luci: da 60W con lampadari in vetro opaco, una sopra il lavello a parete e l’altra sul soffitto. Luce sufficiente per leggere e scrivere in pratica solo con il sole, articolo molto raro in questo postaccio nebbioso. Luce da tavola/lettura: “vietata” (in seguito=V). Il riscaldamento incorporato nel pavimento è del tutto insufficiente quando fa freddo, richieste di riscaldamento adeguato al direttore, medico ed ai secondini senza esito. Acqua calda (lavandino) 3x/gg negli orari dei pasti.

Fornitura cella: un cuscino inconsistente, uno + consistente o un altro V. TV a colori non fissa. Cestino in vimini (cestoria della “casa”), pulizia pavimento con paletta e spazzolino e pezze piccole da cucina, per il resto OK, per bevande calde è concesso un bollitore a spirale ed una brocchetta in acciaio. Spesa alimentare e generi vari, frutta e verdura fresca OK. Nella MS sono tra l’altro V: cucinare, pentole, colla stick, borsa per l’acqua calda; perette per doccia naso ed intestino con nullaosta medico, medicinali di erbe ed omeopatici mi sono stati subito consegnati come anche miele, tisane e zucchero dagli effetti, come anche, col contagocce, gli articoli personali per l’igiene corporale.

Vitto: decente, vegetariano, stoviglie usa e getta in plastica, vetro V.

Vestiario: di proprio un pigiama ed un pantalone di tuta leggera. Vestiario della “casa” in parte in condizioni pietose, biancheria abbondante, per il resto insufficiente per proteggere dal freddo, anzitutto le calze sintetiche solo estive e l’unico paio di scarpe da tennis in tela. Le richieste delle calze di lana e delle scarpe proprie ai secondini ed al medico, illustrando i problemi sanitari di ipersensibilità dovuti alle lesioni invalidanti da arma da fuoco, senza alcun esito. Argomento (anche “medico”):V. Anche con il ghiaccio, la neve, pioggia e vento non c’è fornitura di mantelli o giacche invernali, per quanto stabilito e visto (anche altri det. All’aria “comune”) sinora. Altro vedi cap. “aria”.

Servizio sanitario: cartella clinica inesistente, è ritenuta superflua dal medico. Visite mediche, come il tragitto, in manette ma perlomeno con il solo personale sanitario. Il medico non è responsabile per nulla delle condizioni patogene: luce, freddo, tortura bianca e prescrive la “buona condotta” per uscirne indicando la sola competenza della direzione. Non risponde inequivocabilmente al quesito se porta il camice del medico o la divisa del secondino. Secondo il regolamento della “casa” e dei penali del cantone di BE il prelievo urine e sangue ed il controllo rettale su ordine medico o dei secondini è obbligatorio. Rifiuto il prelievo delle urine richiestomi in cella appena arrivato da un’infermiera, con riferimento ai diritti costituzionali e deontologici-medici.

Doccia: 3x/settimana rigorosamente “proposta” la mattina presto prima di un giorno lavorativo (e, per ipotesi utopica d’attività fisica/sportiva). Non è “obbligatoria”. Sono arrivati al punto da “propormi” la doccia porgendomi nel contempo la colazione.

Aria: 1h al giorno, la mattina presto prima dell’alba. Nello spogliatoio spogliarello integrale, cambio integrale del vestiario con un cambio completo collocato nel sito, con scarpe da tennis troppo grandi, logore e sporche. Con le manette il breve tratto dall’ultimo piano al tetto nella gabbia a sbarre con una tettoia di ca. 3x1m. Gabbia: ca 12x8m. Le manette vanno tolte dall’esterno attraverso uno spioncino.

Con la pioggia, il vento ed il freddo anche marciando si gela fino all’osso. Con una maglia leggera ed una giacca da salotto, pantaloni da lavoro, calzettoni e scarpe estive da barbone come inesistenti dal freddo e dalla pioggia. L’orario per metà notturno, l’umiliazione gratuita del doppio spogliarello integrale e le manette oltre una scorta di non meno di 3x100kg (di muscoli) in pratica è la privazione dell’ora d’aria mediante condizioni insostenibili (sinora ne ho “usufruito” una sola volta).

Lavoro: coatto, se disponibile, dentro una cella confinante, monotono, cretinerie da montaggio ecc., retribuzione reale ignota secondo un prestampato settimanale (?) un titolo “peculiumi” (lat. Paga degli schiavi). Vi si ritrovano segnati il punteggio giornaliero, massimo 16 punti, moltiplicato per i giorni lavorativi segnati, p.g. suddiviso in 4 caselle “qualificazioni” (prestazione, comportamento/impegno, assenze/puntualità, servizio interno (pulizia cella?)). O=inutilizzabili, 1=insufficiente, 2=sufficiente, 3=bene, 4=molto bene. È un sistema perfido meritante alla vessazione ed all’arbitrio e del tutto aderente ad un penale che sembra particolarmente reazionario (anche se pure in un futuro dovessi ottenere il “massimo dei voti”). Il direttore, un teologo, sostiene di non essere un seguace di Calvino.

Attività/tempo libero (MS): oltre ai 4 dizionari, un libro di yoga ed uno terapeutico-medico gli altri libri personali V. Non esiste, nel regolamento della “casa” e dei penali cantonali, un regolamento specifico per la MS ma temo non vi sia accesso a nessuna delle tante attività elencate nel regolamento accessibile. Secondo il quale l’amministrazione può ritenere rimandare al mittente (la spesa del det.) qualsiasi stampa (e visita) se ritenuta di “cattiva influenza sul detenuto”, cioè arbitrariamente ed in sospensione d’ogni diritto fondamentale. Cultura del confronto/dialogo: rudimentale. Salvo una visita iniziale in cella del direttore per informarmi dell’ordine della Minitodt GR ed esortazione alla “buona condotta” ed una visita di una collaboratrice del servizio sociale per presentarsi come la CIA interna addetta tra l’altro alla censura ed al controllo postale (se non già disposto altrimenti) e per informarmi che ulteriori colloqui con lei in regime di MS avvengono con i vetri divisori!, nemmeno con ripetuti tentativi sono riuscito ad ottenere che tra i secondini mi si presentasse un responsabile ed un referente, e spontaneamente non sono date neanche le più basilari informazioni sul funzionamento delle cose quotidiane. La posta della difesa è consegnata chiusa su ricevuta firmata, deve essere aperta in proprio e riconsegnata per un controllo per ev. “oggetti vietati”.



Ovviamente questo documento è diretto alle compagne ed amiche, ai compagni ed amici, alla resistenza radicale ed alla resistenza autentica, nonché al pubblico è accessibile anche agli uffici ed alle autorità responsabili, di cui aggiungo qui gli indirizzi per eventuali richieste di chiarimenti ed informazioni ulteriori.

Sono l’unico responsabile per i contenuti di questo documento e per la sua diffusione, che auspico più ampia possibile.



Carceri:

Anstalten Thorberg

Dir. Hans Zoss

CH-3326 Krauchtal/BE



Bezirksgefängnis Pfäffikon

Hörnlistr. 55

CH-8330 Pfäffikon/ZH



Procura ZH,GI C.W:

BAZ/A-1

Molkenstr. 15/17

CH-8026 Zürich



Minitodt:

Bau-, Verkehrs- und Forstdepartement GR

Stadtgartenweg 11

CH-7000 Chur



Ufficio misure e pene:

B.-,V.-, u. F.dep. GR

Amt f. Massnahme- u. Strafvollzug

Hofgraben 5

CH-7000 Chur



Thorberg, il 1.01.03 Marco Camenisch