Simone Del Moro detenuto nel carcere di Carinola
Cari compagni, care compagne voglio innanzitutto ringraziarvi tutti\e per l'appoggio fino ad ora espressomi attraverso le lettere, i contributi economici e le iniziative di solidarietà che per un prigioniero sono veramente importanti e dimostrano a chi pensa di spezzare la solidarietà che ci lega che le loro carceri e la loro repressione non ci isoleranno, nè divideranno mai. Vi assicuro che sentire le voci dei compagni/e e degli amici fuori da quest'infami mura o in un'aula di tribunale fa stringere il cuore e fa nascere un sorriso e tanta voglia di continuare a lottare.
Voglio rassicurarvi tutti /e del fatto che questi otto mesi trascorsi in carcere non hanno spento lo spirito ribelle che mi ha portato a combattere contro questo sistema fondato sull'iniquità, che ciinullvorrebbe tutti automi, ingranaggi da inserire nella macchina del capitale, generante solo privazione, schiavitù e sopruso.
Tutto ciò ha solo rafforzato la mia avversione ad ogni forma di autoritarismo.
Vivere in questo ammasso di cemento, sbarre e telecamere mi fa capire che la differenza fra dentro e fuori le mura di un carcere non è poi molta.dentro e fuori le mura di un carcere non è poi molta.
L'esasperazione del controllo e la totale privazione della libertà che qui viviamo non sono molto differenti dalle giornate scandite dai tempi della prostituzione al lavoro, dal controllo esercitato da tutte le telecamere pronte a spiare ad ogni angolo di strada.
Il carcere è solo la manifestazione più cruda e vile di un sistema sorretto da leggi che garantiscono il diritto allo sfruttamento degli sfruttatori sugli sfruttati, teso alla repressione di ogni propensione alla riappropriazione della propria vita, del proprio tempo e dei propri spazi. Non ho soluzioni da dare, penso solo che la strada da percorre sia quella della lotta con ogni mezzo.Finchè sarò costretto a vivere qui continuerò come fanno milioni di altri uomini/donne a non abbassare la testa e a non svendere la mia dignità di uomo, di ribelle.Non abbiamo nulla da perdere, una vita senza libertà non è una vita degna di essere vissuta.Non abbiamo nulla da perdere, una vita senza libertà non è una vita degna diessere vissuta. Dobbiamo continuare a combattere fino alla nostra liberazione, fino all'anarchia.
Non smetterò mai di manifestare la mia solidarietà a chiunque contribuisca a minare la pace sociale.
Un abbraccio ribelle\rivoluzionario a tutti voi e a tutti gli uomini e le donne sequestrate dello stato.
Simone
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Simone del Moro
via Provinciale San Biagio,
81030 Carinola (CE),