La democrazia totalitaria mostra il suo volto
Ecco, i mostri sono stati individuati, arrestati, sgominati.
I “terroristi” hanno avuto quello che si meritano: carcere, controllo, repressione.
Questi anarchici, che con quei pacchi bomba e quegli attentati si dice “terrorizzino” i cittadini (che in realtà subiscono ben altro genere di minacce quotidiane), sono stati finalmente consegnati alla giustizia.
Giudici, poliziotti e giornalisti ci hanno svelato che dietro quei volti sorridenti e affabili si celavano individui pericolosi, bombaroli e potenziali assassini.
D’ora in avanti potremo tutti dormire sonni tranquilli!
Questo è il ritornello dei mass-media.
Ma perfino i giornalisti, che nei loro articoli modellano fatti e opinioni per confezionare quella verità che serve al potere, con i loro sporchi resoconti non possono mascherare, quando si passa dai titoloni altisonanti ai contenuti, l’inconsistenza degli elementi su cui si basano le accuse mosse a questi anarchici.
Colpevoli di essersi occupati di portare solidarietà e aiuto materiale ad altri ribelli rinchiusi nelle patrie galere anche attraverso la redazione di Crocenera Anarchica, un bollettino di informazione su repressione e carcere.
Colpevoli di disprezzare i potenti e i loro cani da guardia.
Colpevoli di aver passeggiato nel centro di Bologna nelle calde notti estive, di essersi telefonati spesso o addirittura semplicemente di essersi collegati ad internet nell’orario sbagliato, quindi sospetto, no anzi indubbio segno dei loro piani criminali.
In effetti non solo non sono state mostrate prove di un loro qualsivoglia coinvolgimento negli attacchi in questione; non solo quelli che vengono indicati come indizi sono comportamenti e battute decisamente comuni per chi non è completamente lobotomizzato dalla tv; in alcuni casi non è stato loro contestato nemmeno alcunché di specifico: le loro idee e le loro amicizie sono più che sufficienti.
Il clamore suscitato dalle operazioni anti-“terrorismo” ha una duplice funzione: distogliere l’attenzione dai mille episodi che mostrano l’insofferenza diffusa verso un ordine democratico che sempre più mostra il suo volto totalitario e mettere a tacere ogni voce che osa criticare senza nessun tipo di mediazione le nefandezze e lo sfruttamento su cui si regge.
Perché più si aggravano le condizioni di sopravvivenza imposte dalle leggi del profitto, più forte e spietata deve essere la risposta del potere per fermare le lotte e rompere la solidarietà che lega tra loro oppressi e ribelli.
Se le prove non ci sono bastano i sospetti.
Gli immigrati nei Centri di permanenza temporanea si stanno ribellando con tutte le loro forze, devastando i luoghi in cui sono reclusi, tentando fughe e rivolte, giungendo, quando si sentono perduti, ad auto-mutilarsi per sfuggire alle deportazioni. In tanti, anarchici e non, li sostengono battendosi perché non esistano più campi in cui rinchiudere gli indesiderabili.
L’impossibilità di far fronte al costo spropositato della vita, degli affitti, spinge sempre più ad occupare quelle case vuote da anni che garantiscono la speculazione, mostrando che la ricchezza dei pochi è basata sulla povertà dei tanti e sulla loro remissione.
Alla stessa maniera popolazioni di interi paesi manifestano con fermezza la loro opposizione alle nocività costringendo, in qualche caso, i governi a cambiare i piani di inquinamento programmato.
Quando le lotte si moltiplicano e corrono il rischio (!) di diventare efficaci, quando i sottomessi iniziano ad alzare la testa e a mettere in comune le forze, allora occorre colpire più duro, spezzarne alcuni per intimidire tutti.
Contro sfruttamento, lager e polizia la solidarietà è un’arma.
Le loro minacce non fermeranno le nostre lotte. Liberi tutti
anarchici
Mercoledì 1 giugno ore 20 Presidio al carcere di Forlì
via della rocca 6
Lunedì 6 giugno ore 20,30 Cena benefit (tel. 051-6146887)
presso il circolo Iqbal Masih, via della Barca 24/3, bologna
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Se avete preso per buone le verità della televisione
Nelle ultime settimane sono state arrestate 22 persone, di cui 4 a Bologna, accusate di aver costituito-promosso-partecipato-ad-associazioni-con-finalità-di-terrorismo-ed-eversione-dell’ordine-democratico. Più di 200 case sono state messe a soqquadro, alla ricerca di pentole a pressione, maglioni di lana, computer, stampanti, buste da lettera (sic).
Queste persone,
“sospetti”
“anarchici”
“terroristi”
… sono colpevoli. Lo sono, se criticare la società nella quale viviamo è un reato.
In realtà le recenti operazioni anti-terrorismo hanno lo scopo di imbavagliare le voci di quanti si mobilitano contro l’attuale ordine sociale. Un ordine fatto di sfruttamento, segregazione, lavori da schiavi, lager ed espulsioni per i migranti, repressione, controllo e carcere per chi reagisce, sciopera, lotta.
Sempre più persone vengono rinchiuse senza processo, senza prove, e a volte addirittura senza la formulazione di alcuna accusa. E’ sufficiente additarle e dipingerle come terroristi.
Nel vostro quartiere sono spariti almeno 2 o 3 vicini di casa. Spariti.
E qualche centinaia sono stati intimiditi dalle minacce della polizia.
Occorre reagire.
Contro l’isolamento e il terrore poliziesco la solidarietà è un’arma!
Alcuni individui preoccupati
Lunedì 6 giugno ore 20,30 Cena benefit
presso il circolo Iqbal Masih, via della Barca 24/3, bologna – Tel 051-6146887
Mercoledì 8 giugno ore 19 Presidio al carcere di Forlì
via della Rocca 6