DAL CARCERE MILANESE DI BOLLATE, STRALCI DI UNA LETTERA DI UN COMPAGNO ANARCHICO ARRESTATO DURANTE GLI INCIDENTI DELL'11 MARZO A MILANO
26/3/06
"[...] Vi spiego in due righe veloci le dinamiche. Dopo una seconda carica, non di allegerimento, è partito un rastrellamento da parte di polizia e carabinieri per tutte le stradine adiacenti Corso Buenos Aires, e nel fuggi fuggi generale sono state fermate 43 persone. Alcune di loro inseguite, altre prese a caso fra la folla, nel delirio di lacrimogeni e tutto ciò che segue a queste manifestazioni (non sto a spiegare il contesto, è già scritto in molti comunicati in rete...). C'era gente che si rifugiava nei portoni delle case, in molti aprivano per offrire rifugio a chi scappava dalla celere: vi posso assicurare che erano incarogniti! Del resto è normale... un po' le hanno prese quindi volevano pure darle.
Alcuni sono stati picchiati dalla gente per strada, poi ho saputo che i "linciatori" erano "amici" della sede di A.N. incenerita... fate voi!
Dà fastidio essere associati alla sinistra, in tempo di elezioni è un buon deterrente per la "destra" accusare i "sinistri" di tenere fra le loro file dei violenti o dei sovversivi... A dirla così fa ridere, ma essere citati tutti i giorni è una gran rottura! Tanto più che P.R.C. ha pure rinnegato definitivamente la politica Marxista (e quando mai lo sarebbero stati...?) per allontanare qualsiasi dubbio su posizioni "estremiste" , dato che stanno avendo emorraggie di militanti ovunque... ma che schifo!
Sicuramente non è che sono interessato a queste rotture nella base dei partiti, però credo che siano segnali positivi.
Personalmente il termine antifascista mi va molto, ma molto stretto: in quanto anarchico mi riconosco in alcuni valori dell'antifascismo, come reputo importante il valorizzare le esplosioni di rabbia della piazza... il tutto sta a riuscire a darsi una progettualità, cosa di cui, sempre secondo il mio modesto parere, il movimento anarchico ne risente assai. Purtroppo queste sono discussioni che mi piacerebbe affrontare "da vicino" , e naturalmente senza il tramite epistolare [...]".