Martedì 21 alle 6.30 del mattino un centinaio di divise (polizia,
carabinieri, vigili del fuoco) e altre facce di merda (digos, giornalisti,
fotografi) pongono fine a 5 anni di occupazione.
Gli occupanti vengono
caricati sui cellulari e portati in questura, dove restano per dodici ore.
Quattro, trovati all\'interno della casa vengono denunciati per invasione di
edificio. Gli altri otto che vivevano dentro i furgoni, sorpresi nel
piazzale, si vedono privare delle loro case, sequestrate da funebri carri
attrezzi: in totale tre pullman e un furgone.
Quest\'ultimo viene squartato
a colpi di flex davanti agli occhi del proprietario con le chiavi in mano.
Ingabbiati gli abitanti, incomincia la grande operazione di \"pulizia\" da
loro tanto desiderata e promessa.
Buttare qualunque cosa si trovi: questo è l\'ordine. Un plotone dell\'Amiat,
bardato di tutto punto per l\'occasione (tute, maschere anticontaminazione)
irrompe e defenestra senza ritegno vestiti, libri, attrezzi, foto, mobili,
letti, sculture eccetera. Insomma, tutto quello che rappresentava pezzi di
vita e di cuore della Cascina finiva direttamente nei loro containers,
negando la possibilità di recuperarlo. Intanto la polizia cinofila si
detreggiava in malo modo tra cani, gatti e galline per catturarli e
traslocarli in una gabbia. Risultato evidente agli occhi dei pochi
solidali: deserto, morte, desolazione, dentro e fuori.
LORO HANNO DECISO DI TOGLIERCI LA CASA, NOI DI RIPRENDERCI LA STRADA.
LA CASCINA CONTINUA A VIVERE ANCHE SENZA TETTO.
MERDA ALLA MERDA. Questa è la nostra risposta, ce l\'avete chiesto voi... e
non finisce qui....
LA CASCINA